%0 Journal Article %A Durand Alcántara, Carlos Humberto %A Suárez Escobar, Marcela %T La Riforma Indigena in Messico: (2000-2006) %D 2014 %@ 2174-6419 %U http://hdl.handle.net/10433/1083 %X La riforma indigena operata dalla sfera del potere presenta gravi insufficienze che limitano qualsiasi sviluppo dei popoli indigeni, contrariamente all'idea di identificare con trasparenza i nuovi soggetti e attori sociali. Lo Stato foxista (riferito al governo di Vicente Fox Quesada, presidente del Messico nel sessennio 2000-2006, N.d.T.1) subordina il riconoscimento dei popoli indigeni alla loro decivilizzazione/acculturazione e alla negazione della qualità di popoli e società con una cultura propria. La nuova filosofia giuridica inerente ai popoli indigeni è permeata dai fini e dagli obbiettivi perseguiti dai grandi consorzi internazionali, in modo particolare la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, la cui ottica si rivolge al mercato delle terre e delle risorse naturali dei territori indigeni, con un nuovo processo di proletarizzazione e abbandono dei campi. La nuova riforma indigena promossa dallo Stato, più che per una possibile "alleanza" che poteva stringere con le popolazioni indigene, ha optato per una politica di rottura, che trasforma i canoni che diedero forma all'indigenismo latinoamericano e, ovviamente, nega le nuove condizioni nelle quali si colloca il movimento indigeno, a livello nazionale ed internazionale. %K México %K Población indígena %K Políticas de integración %~ GOEDOC, SUB GOETTINGEN